L’esito favorevole delle indagini non riduce, tuttavia, la preoccupazione e non riesce a rassicurare i pazienti. Gli ipocondriaci, purtroppo, nutrono la ferma convinzione che i medici con cui sono venuti a contatto non siano in grado di capire la vera natura del loro problema e quindi di fornire una soluzione adeguata.

La persona affetta da ipocondria interpreta in modo erroneo i segnali fisici innocui, come se fossero l’evidenza di una grave malattia. Si preoccupa sia delle normali funzioni corporee (quali il battito cardiaco, la peristalsi o la sudorazione) che delle alterazioni fisiche di lieve entità (come ad esempio il raffreddore o un colpo di tosse).

E’ importante sottolineare come il nucleo del disagio non derivi dal sintomo in sé, quanto piuttosto dall’ansia derivante dal senso, il significato o la causa attribuitavi.